Grande serata identitaria a Sarno (capocirc. del distr. di Salerno della prov. Principato Citeriore) di un gruppo di patrioti duosiciliani coordinati dal prof. Vincenzo Gulì che tratteranno il tema della città tra la crisi contemporanea e il boom economico al tempo dell’indipendenza borbonica. Appuntamento alle ore 17 presso la casa comunale di sabato 24 marzo per tutti coloro che hanno a cuore la nostra Terra.

Grande successo nel palazzo di città di Sarno con un folto stuolo di interventi sulla storia territoriale, capitanati dallo storico prof. Vincenzo Gulì: nell’ordine della foto in Galleria F. Orza, suo figlio tredicenne, A. Sicignano, V. Gulì, vicesindaco, N. Monacella, S. Oliva e poi anche A. Petillo.

Un abisso tra la Sarno capolouogo di distretto del principato Citra nel Regno delle Due Sicilie con importanti industrie soprattutto tessili e alimentarie (che occupavano oltre duemila operai e per cui non bastava la forza di lavoro locale) e quella odierna italiana (terra di disoccupoazione, degrado e inquinamento). Emblematico il monumento italiano a Mariano Abignente uno dei 13 cavalieri che, sotto le insegne spagnole, vinsero la disfida di Barletta del 1503. I Massoni, custodi e carnefici della decadenza sarnese, lo hanno elevato ad antesignano dell’unità tralasciando che oltre la metà dei vittoriosi a Barletta erano dei territori napolitani e siciliani, e solo tre tosco-padani. Del resto, nel 1848, un suo discndente Filippo Abignente tradisce la patria duosiciliana schierandosi apertamente con i settari nemici di Napoli e della sua popolazione.

La conferenza del prof. Gulì