I mass media mondiali dibattono in questi giorni, in maniera pressoché monotona, la crisi dell’Europa orientale ponendo in evidenza la violenza russa nell’imporre i suoi interessi calpestando l’indipendenza dell’Ucraina.  Come al solito, non tanto  la subornazione alla preconfezionata informazione dei mainstream , quanto l’ignoranza della storia produce i più deleteri effetti sull’opinione pubblica.

Giusto sessant’anni fa avvenne la cosiddetta Crisi dei Missili di Cuba. L’URSS si era spinta ad impiantare basi missilistiche nell’isola caraibica comandata dal simpatizzante sovietico Fidel Castro e stava completando il progetto inviando via mare molte testate nucleari. Per gli USA era intollerabile la minaccia sovietica a poche miglia e il presidente Kennedy ordinò il blocco navale per Cuba e l’intimazione a smantellare le rampe esistenti con la minaccia dell’invasione. Il mondo occidentale plaudì alla coraggiosa iniziativa riconoscendo il diritto statunitense a salvaguardare i confini della patria mediante l’uso della forza. L’URSS fece marcia indietro e tutto si risolse pacificamente.

Adesso, sostituiamo idealmente Cuba con Ucraina, Castro con Zelensky, l’URSS con gli USA e la NATO, Kennedy con Putin. Oggi si sta progettando di impiantare minacce nucleari proprio al confine ucraino-russo dopo aver attratto Kiev  per una possibile cooptazione nella NATO, in inquietante espansione. Come Kennedy anche Putin non può tollerare la minaccia alla sua patria, anche Putin sta attuando il blocco militare attorno all’Ucraina, anche Putin sta intimando l’abbandono alla insana idea di avere missili nemici a distanza d’insicurezza da Mosca.

Senza voler entrare nella cronaca bellica nè valutare l’opportunità di una guerra, ci piace sottolineare lo schieramento mediatico occidentale in maniera completamente duale rispetto a quanto accaduto nel 1962. Kennedy giustamente difendeva con la forza i suoi diritti  messi a rischio dalle bramosie sovietiche coartando Cuba; Putin invece viola le regole internazionali e attenta all’indipendenza ucraina per le sue aspirazioni di potere.

Adduciamo un esempio attualizzato. Se per ipotesi il Messico si legasse a Mosca e consentisse all’installazione di mezzi bellici al confine con la California che farebbe Biden? Non vi sono dubbi su una risposta ferma con serie minacce al Messico, senza limitazioni e quindi compresa la forza militare, per annullare il piano chiaramente assai pericoloso per gli USA. E non vi sono parimenti dubbi sul consenso pressoché unanime dei mezzi di informazione mondiali.

Il famoso duopesismo tipico del neo giacobinismo che piega disinvoltamente ai suoi interessi etica, storia, politica, diritto e buon senso… Secondo questa assurda logica non è l’azione lecita o meno ma è l’autore a determinarne la liceità!  In altri termini, ad esempio il furto non è un reato sempre ma dipende dal ladro nel senso che esistono ladri “autorizzati” e impunibili, e ladri “non autorizzati” da offrire in pasto all’opinione pubblica per i più aspri castighi. Il famigerato relativismo giacobino che affligge l’umanità da oltre due secoli…

Prima di giudicare frettolosamente e su stimolazione massmediatica cerchiamo di riflettere su queste verità per non essere risucchiati nel pantano sconfinato degli uomini a una dimensione, incapaci di reagire e vedere oltre e sopra il proprio naso.

V.G.