logo15

Per il quarto anno consecutivo si ricorderanno a Pietrarsa il 1˚ maggio i caduti napoletani per il lavoro negato. I Neo Borbonici Attivisti e il Movimento Duosiciliano, aderenti al legittimo Parlamento del Sud, saranno naturalmente presenti nell’ambito della riscoperta delle nostre radici quali discendenti dei popoli delle Due Sicilie. Non è superfluo ricordare l’enorme danno procurato dai conquistatori del 1861 alla memoria storica di quelli che sono diventati gli abitanti dell’Italia Meridionale. In questa ottica è stata imposta a fine Ottocento una celebrazione il 1˚ maggio facendo riferimento a tumulti operai accaduti a Chicago nel 1886 con uccisioni nella repressione delle forze dell’ordine. Si ritenne allora quei poveretti come le prime vittime per il lavoro nel mondo moderno. Tutti si accodarono, anche in Italia dove si festeggiò per la prima volta, in grandi difficoltà di regime, nel 1890. Ebbene, ben 24 anni prima l’industria moderna aveva già assistito ai martiri per il lavoro per i gravissimi avvenimenti del 6 agosto 1863 a Pietrarsa, antica fabbrica borbonica, vanto dell’intera penisola italica. Ma si sa che ogni primato, ogni positività, ogni accenno orgoglioso che sfiora il cancellato Regno delle Due Sicilie diventa una sorta di tabù insormontabile. Tutto viene automaticamente occultato o travisato per preservare intatto il quadro di un Sud martoriato per i problemi atavici ereditati dal mal governo dei Borbone. Ormai la storiografia ha fatto abbastanza luce su queste bugie risorgimentali, strumenti di conquista per tenere proni i colonizzati meridionali, ma restava l’indigeribile silenzio sui martiri di Pietrarsa. In tal modo nel 2012 è stato divulgato un 1˚ maggio diverso per tutti gli odierni meridionali, omaggiando i primi caduti contemporanei per la difesa del posto di lavoro ed evidenziando l’attacco sistematico all’occupazione che dal 1861 dilania la nostra terra. Le risposte istituzionali sono state generalmente tiepide, soprattutto per la persistenza di quei tabù. Anche quest’anno sarà riproposto 1˚ maggio dei lavoratori attualmente meridionali, con l’auspicio che diventi giustamente un esempio per tutti, dall’Italia al mondo intero perché il primato, triste ma fiero, per i primi lavoratori trucidati per il lavoro è, e deve essere riconosciuto, quello del 1863 per i nostri antenati di Pietrarsa. Un importante segnale è venuto recentemente dal Comune di San Giorgio a Cremano, limitrofo allo stabilimento, che ha deliberato l’intitolazione di una strada ai Martiri di Pietrarsa di imminente ufficializzazione.

L’appuntamento è nella mattinata presso l’attuale Museo Ferroviario che ha concesso uno speciale biglietto ridotto di € 3,50 per la visita che sarà possibile acquisire munendosi di un foglio di autorizzazione che sarà consegnato ai partecipanti dalle ore 10 alle 10.30  al cancello d’ingresso.

Naturalmente sarà una manifestazione identitaria solo con le nostre bandiere e con un volantino che ricorda l’eccidio giacchè anche il personale del museo ne parlerà con il pubblico e noi dobbiamo salvaguardare la verità e diffondere la nostra attività.

Scaletta dell’evento: h.10 raduno a Pietrarsa. Ore 10.30 ingresso dopo consegna delle autorizzazioni. Ore 11.30 commemorazione del fatto storico in maniera itinerante per rivivere le varie fasi di quel pomeriggio di sangue e distribuire volantini(fac simile nella foto seguente)vol1Comunicato stampa del 30-4-15

A PIETRARSA PER RICORDARE QUELLI CHE “FANNO LA FESTA” AL LAVORO NEL MEZZOGIORNO D’ITALIA

 Per il quarto anno consecutivo si ricorderanno a Pietrarsa il 1˚ maggio i caduti napolitani per il lavoro negato. I Neo Borbonici Attivisti e il Movimento Duosiciliano, aderenti al legittimo Parlamento delle Due Sicilie – Parlamento del Sud, saranno naturalmente presenti nell’ambito della riscoperta delle nostre radici quali discendenti dei popoli delle Due Sicilie. Non è superfluo ricordare l’enorme danno procurato dai conquistatori del 1861 alla memoria storica di quelli che sono diventati gli abitanti dell’Italia Meridionale. In questa ottica è stata imposta a fine Ottocento una celebrazione il 1˚ maggio facendo riferimento a tumulti operai accaduti a Chicago nel 1886 con uccisioni nella repressione delle forze dell’ordine. Ebbene, ben 24 anni prima l’industria moderna aveva già assistito ai martiri per il lavoro per i gravissimi avvenimenti del 6 agosto 1863 a Pietrarsa, antica fabbrica borbonica, vanto dell’intera penisola italica. Ma si sa che ogni primato, ogni positività, ogni accenno orgoglioso che sfiora il cancellato Regno delle Due Sicilie diventa una sorta di tabù insormontabile. Tutto viene automaticamente occultato o travisato per preservare intatto il quadro di un Sud martoriato per i problemi atavici ereditati dal mal governo dei Borbone, che una libera storiografia ha ormai finalmente sbugiardato.
La tragedia di Pietrarsa fu solo il primo grande attentato alla capacità produttiva nel sud Italia, con prosecuzione sotto tutti i governi italiani, che trova il suo terribile coronamento nella crisi economica attuale voluta da chi lo sfrutta da 154 anni.
L’appuntamento è nella mattinata presso l’attuale Museo Ferroviario con la seguente scaletta dell’evento: h.10 raduno a Pietrarsa. Ore 10.30 ingresso dopo consegna delle autorizzazioni. Ore 11.30 commemorazione del fatto storico in maniera itinerante per rivivere le varie fasi di quel pomeriggio di sangue e distribuire volantini esplicativi.
Ufficio Stampa