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Da tempi non sospetti (19 giugno in TV LUNA) ho manifestato la mia simpatia per nazionale di calcio argentina non avendo ai mondiali 2014 nessuna squadra rappresentativa della mia Patria, ovviamente le Due Sicilie. Il perché va specificato, a scanso di facili equivoci. E’ pacifico che al posto della nazionale tosco-padana in maglia blu Savoia è d’obbligo per i duosiciliani  tifare per un’altra squadra o spegnere il televisore. Per gli appassionati di football, come me, qual era la squadra da privilegiare? I giocatori del Napoli militavano in diverse selezioni e quindi bisognava optare per qualche altra caratteristica come una nazione a noi culturalmente vicina. L’idea va subito alla Spagna, addirittura campione uscente. Ma vi sono altri elementi da considerare. Il primo è notorio: il più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, è stato, all’apice della sua carriera, il condottiero che ha portato il Napoli a vincere i suoi primi (ed unici) due campionati nella serie A italiana. L’ardire da lui dimostrato nello scegliere la squadra della città più maltrattata al mondo, e riuscire a farla trionfare, contro tutto e tutti, è un merito enorme e ineguagliabile dell’argentino. Da allora è nato un feeling tra Argentina e Napoli assai forte che è culminato ai campionati del mondo del 1990 in Italia, nell’aperto schieramento dei tifosi napoletani al San Paolo a favore dell’Argentina nella vincente eliminatoria contro addirittura l’Italia! Al termine di quell’epica e imprevedibile partita a cui ho assistito, sono stato testimone di un altro fatto clamoroso. Con altri abbiamo trascorso delle ore con la marea dei tifosi argentini, euforici per l’appoggio di Napoli ai propri colori, i quali dichiararono il loro giudizio negativo sulle varie città in cui aveva giocato l’Argentina, come Torino, accomunando nell’entusiasmo tutto il centro-nord, e cantando con enfasi tutto il loro amore e ringraziamento per Napoli. Sappiamo bene la minoranza degli attuali meridionali presente in Argentina, già scelta in massa dai settentrionali per la loro emigrazione (da affamati prima e dopo l’unità italiana) e solo dopo il fatidico 17 marzo 1861 dagli ex abitanti delle Due Sicilie (per disperazione indotta); sappiamo bene il nome loro assegnato di tanos che è l’abbreviazione di Napolitanos (com’erano tutti i nostri antenati al di là del Faro) a questi profughi dal sud Italia (estensivamente con l’inclusione anche dei Siciliani). Ma questa parziale incidenza del duosiclianismo nell’attuale società argentina viene superata dai due fattori prima descritti: Maradona e le partite di Italia 90.  Solo per completezza ricordiamo che le anomalie di Italia-Argentina a Napoli furono punite in maniera macroscopicamente ingiusta nella finale con la Germania che fu incaricata di vincere contro ogni regola e decenza. Maradona pagherà ancora più caramente la sua lotta contro tutto e tutti per amore anche di Napoli.

 

In conclusione, la simpatia e l’empatia che ora legano noi e gli argentini è più che sufficiente per far vibrare i nostri sentimenti per questa cavalcata trionfante che la Selecciòn di Sabella sta compiendo, con in bella evidenza pure giocatori del Napoli. Ricordo nei mondali 1986 (vinti in Messico dall’Argentina) quando a Napoli si esultava (come per le partite dell’Italia al centro-nord) per le prodezze di Maradona & c. Vorrei tanto che ciò si ripetesse domenica sera quando l’Argentina dovrà vincere, ancora contro la Germania, per la gioia dei napolitani e dei siciliani di oggi e per vendicare la vergogna del furto tedesco, imposto dalla FIFA,  del 1990.

Vincenzo Gulì