Questo Santo Natale 2012 sarà completamente inutile per quanti lo considerano simile a quello del 2011 (o a tutti gli altri della loro esistenza). Quando non si carpisce la sua importanza lo si ritiene un giorno qualsiasi di festa dal lavoro, di regali doverosi, di retorici auguri.  Ecco perchè non cambia mai il mondo individuale e nemmeno quello collettivo.  La vita è fatta di evoluzione etica ed ogni Natale dovrebbe trovarci a un gradino più su del precedente allargando il nostro orizzonte e modificando il nostro comportamento.

Il Sud è infarcito di questa gente statica che non coglie le sfumature, eppure tutti ci crucciamo del permanere della nostra schiavitù, dell’inflessibilità dei nostri padroni e della mancanza di coesione tra i gruppi meridionalistici. Nessuno che indaghi sulla reale volontà di quanti strombazzano il loro amore radicale per la Patria delle Due Sicilie e poi si comportano da ferventi italiani (nella loro occupazione, nella riverenza alle autorità costituite,  nella critica agli estremisti), da accortissimi gestori dei loro averi (impegnando spesso solo il superfluo per le montanti attese), da sedicenti duci supremi (senza badare al campo di definizione che è pervicacemente adattato per esprimere un solo capo). Quando questi tre elementi si combinando con tenacia non solo non si realizzando unioni ma si creano scissioni formali o sostanziali.

Questo vero cancro del mondo meridionalista non è quindi superabile agevolmente perché scaturisce da un diverso modo di affrontare i problemi, da mire inconfessate, da stravolgimenti dei valori che dovrebbero ispirarci. Poiché il tempo non è sufficiente per le troppe cose ancora da fare per la nostra amata Patria (che deve essere al di sopra degli interessi personali) è inutile vagheggiare alleanze quantitativamente (!) pesanti che potrebbero finalmente scatenare la nostra riscossa. E’ molto più efficace usarlo per intensificare i rapporti tra coloro che non sono impantanati in quelle pastoie. L’efficacia sarebbe massima se si limitassero anche i danni che i loro comportamenti scellerati arrecano ai tanti che finalmente si avvicinano alla verità e che non sanno subito distinguere. Ciò si può realizzare con l’isolamento che li costringerebbe a meditare spingendo parecchi incerti a rinsavire.

La par condicio tra alcune categorie (come bugiardi e sinceri) non va né giustificata né tollerata: così si disperdono energie e opportunità.  Continuarlo a fare vuol dire anche orientarsi verso quelle loro posizioni e quindi allontanarsi dagli ideali necessari per salvare la nostra Patria. La prossima volta che qualcuno mi dirà che è un peccato non essere tutti affiancati in questa nostra lotta titanica, risponderò che piuttosto dobbiamo noi due trovare il modo per realizzare uno dei tanti progetti per la nostra Causa. Se si discute in attesa di, non si concretizza. Dai passivisti non arriverà mai la rinascita. Agire, agire, agire senza preoccuparsi di quanti si appaiano con noi ma badando solo a costruire il nostro futuro che è un edificio immenso ma terribilmente alla nostra portata.

Vincenzo Gulì