Insigne

Carissimo Lorenzo, i giornali sono apposta pieni di notizie che ti riguardano e che ti collocano in un futuro più o meno prossimo lontano da Napoli. I tuoi atteggiamenti e, soprattutto le tue prestazioni, alimentano purtroppo questa campagna mediatica. Pur non conoscendo i veri fatti, ci viene doveroso palarti a cuore aperto da napolitano a napolitano. Tu non immagini nemmeno perché c’è la “i” al posto della “e”, ovviamente, questo dipende dalla commozione che ti prende quando senti in nazionale l’inno, che non ci può appartenere. Il discorso è lungo ed esula dalla motivazione di questo scritto; ma sei giovane e avrai tempo per capirci qualcosa. Adesso ci preme dirti che sei l’unico napolitano (assieme a Mesto)  della squadra di questa grande città. In base alla tua esperienza, pensa un po’ alla fierezza dei baschi dell’Atletic, tutti legati alla loro terra; allo strazio dei tuoi concittadini della Terra dei Fuochi; alla tracotanza della camorra che inquina la nostra vita; alle ingiustizie non solo calcistiche che ci martoriano continuamente. Ebbene, qualcosa non funziona se non c’è un’adeguata risposta a questi pensieri che possa migliorare le cose. E’ necessario guardare tutto da un’angolazione diversa…

Tornando al calcio, sappi che tu sei l’erede di Grava, di Cannavaro, di Bruscolotti, di Juliano che portarono orgogliosamente la fascia di capitano che pure tu hai avuto. Però sei anche l’erede di Quagliarella, di Floro Flores, di Di Natale, di Montella che sono stati estromessi o fermati nella loro naturale sistemazione nel Napoli. Tu che stai per raggiungere la fase apicale della tua carriera devi avere una pazienza enorme per rimanere nella squadra della tua terra. Sopporta i tifosi che sono umorali, ma non devono incidere più di tanto; sopporta i giornali che sono allineati nel distruggere quanto di buono si fa dalle nostre parti; sopporta la società che è sempre più commerciale e internazionale e sempre meno sportiva e identitaria; sopporta chi ti dà consigli per elevare il tuo ingaggio con parallela nostalgia che ti assalirebbe in stadi estranei e ostili alla nostra cultura.

Resisti Lorenzo in questo momento di difficoltà, perché tutti i Napolitani “veraci” ti sono vicini e ti agevoleranno ridandoti serenità e quindi prestazioni degne del tuo talento e che avranno sempre qual qualcosina in più che gli stranieri non possono avere: l’amore immenso per Napoli, vista con il cuore e non solo con gli occhi. Essi aspettano che sul campo tu, “sin prisa y sin pausa” (come dice don Rafé),  possa diventare il leader che ci farà finalmente rivincere!