Lo scoppio della polveriera che preluse alla resa nel proseguimento del cannoneggiamento nemico

Nel 159° dell’assedio un messaggio di Franz Riccobono, emerito storico e difensore dei resti della Cittadella.

Centocinquantanove anni sono trascorsi ma la memoria è ancora viva. Due uomini due mondi: il Maresciallo di Campo Gennaro Fergola comandante della guarnigione borbonica continua a combattere in difesa della Patria invasa senza dichiarazione di guerra ad uno Stato legittimo, da una parte, dall’altra il Generale Enrico Cialdini al comando delle truppe piemontesi assedianti che infrangono la Convezione Medici-Clary stipulata il 26 luglio 1860. Due uomini, due mondi: Fergola difende il popolo duo siciliano, la patria invasa, mosso da onore e fedeltà al giuramento prestato, Cialdini attua un progetto di “colonizzazione” delle regioni meridionali col pretesto dell’unità d’Italia. Il Generale Cialdini per attuare il suo piano sarà artefice di oltre 10000 (diecimila) fucilazioni eseguite nel nome di una unità nazionale ancora incompiuta dopo 159 anni. La Real Cittadella di Messina è il luogo,il testimone di questo scontro di civiltà le cui conseguenze perdurano ancor oggi. Ancorché nell’attuale momento di disagio conserviamo la MEMORIA.

N.B. L’attuale situazione sanitaria italiana non consente di effettuare alla data storica l’annuale manifestazione rievocativa. [V.G.]