La IV edizione del nostro scelusivo Tour della memoria è stata la più riuscita delle manifestazioni grazie al livello dei partecipanti e alle novità introdotto quest’anno. Tutto fa pevedere che la V edizione del 2015 sarà ancora migliore!

Le foto con i commenti sono divise per le varie tappe.

1. S.Angelo in Formis

Visita all’Abbazia con introduzione alla battaglia e a quanto accaduto sui colli di S.Angelo; in chiesa preghiera per i duosiciliani qui allegata:

PREGHIERA PER I

CADUTI DUOSICILIANI AL VOLTURNO

E PER TUTTI I NOSTRI FRATELLI

VITTIME DEL RISORGIMENTO

 

 

  • Per i soldati borbonici caduti al Volturno e dimenticati dalla storia ma presenti nei nostri cuori e nella Comunione dei Santi

 

 L’eterno riposo…

 

  • Per Sua Maestà Francesco II di Borbone, pio sovrano delle Due Sicilie, affinché  ci guidi dal Cielo per il trionfo della Verità

 

L’eterno riposo…

 

  • Per i nostri antenati, detti ingiustamente briganti,  che lottarono sino alla fine per Iddio, la Patria e il Re, nella speranza che il loro messaggio non fosse dimenticato

 

 

L’eterno riposo…

 

  • Per i milioni di emigranti costretti a lasciare il Sud per lavorare morendo in terrre lontane, portatori nel mondo dei Valori della nostra Tradizione

 

L’eterno riposo…

 

  • Per noi loro discendenti che basiamo sulle loro stesse fondamenta la nostra vita affinché possiamo dare ai nostri figli un futuro migliore

 

Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Padre Nostro…Amen.

 

 

 

 

 

 2. Scafa di limatola

Dopo aver attraversato il trivio dove Garibaldi fu attaccato da un drappello dell’XI Cacciatori sfuggendo fortunosamente alla morte, tappa alla famosa scafa di Limatola dove tanti garibaldini colorarono del coloro della divisa le acque del Volturno. Una corona di fiori per i caduti borbonici sul sacro fiume.

 

 3. Ponte sul Volturno

Per maggior effetto sul ponte tra Limatola e Caiazzo ricordo degli eroi  della battaglia sui rapporti dello S.M. borbonico, lancio di petali di fiori per tutti i nostri caduti  dopo il canto dell’Inno Nazionale, stampato sui foglietti consegnati

 

4. Caiazzo

Per la prima volta ricordo in piazza, tra nauseanti monumenti al nemico, della splendida vittoria dei Regi sui garibaldini prima del Volturno.

 5. Conviviale a Sala

Un pranzo tra amici con prodotti nostrani e torta finale borbonica!!!

 

6. Visita a S.Leucio

La splendida giornata del 4 ottobre si è conclusa con una visita guidata e speciale alla mitica fabbrica di San Leucio con cui abbiamo toccato con mano la grandezza dei nostri antenati.

 

 

 

 

 

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Sabato 4 ottobre 2014 si terrà la IV edizione del Tour del Volturno, progetto del P2S per far vivere la storia sui luoghi dell’unica battaglia per l’indipendenza combattuta l’1 e 2 ottobre 1860, organizzata dall’Associazione Culturale Borbonica Terra di Lavoro di Caserta. Quest’anno si estenderà anche allo scontro di Caiazzo del 21 settembre in cui soldati e popolo lottarono assieme, ahimè, per l’ultima volta. Appuntamento alle h 10 all’Abbazia di S. Angelo in Formis per una preghiera per i nostri caduti senza una tomba sul posto di uno dei più cruenti scontri della battaglia. Trasferimento alla Scafa di Limatola e lancio , h 11, di fiori per i soldati borbonici dal ponte sul Volturno. Trasferimento a Caiazzo, h 12, per ricordare lo scontro del 19-21 settembre con conviviale borbonica conclusiva. Per prenotare quest’ultima e per chi ha problemi di mezzi di trasporto è necessario telefonare ai numeri indicati nel logo dell’evento . Il commento storico sarà a cura del prof. V. Gulì.

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A Caiazzo i simpatizzanti della setta sono ben pochi tra cui un fiorentino di nome Manetta, vanamente beneficato ed arricchito dal governo borbonico, che apertamente inneggia a Garibaldi. Quando per leggerezza (o per infamia del comando?) gli uomini del presidio di La Rosa se ne scendono a Piana, una compagnia di rossi bolognesi guidata ancora da Cattabene, non vista da alcuno,  entra nel giardino della casa di Manetta e rioccupa la città indifesa. La stampa settaria, dopo lo smacco dei giorni addietro in cui  erano stati buttati nel Volturno i rossi andati a Caiazzo, dà fiato a tutte le sue mendaci trombe a fa sapere al mondo la “sua verità”, che è poi l’unica in circolazione, sulla ripresa del centro  parlando di epici combattimenti per scacciare i Borbonici! Anche questo avviene il 19 settembre. Il pronto miracolo di S.Gennaro era stato interpretato  da Garibaldi come momento propizio per saggiare le forze dei Regi. Ma quel 19 settembre, nato tra ottimi auspici, si era ben presto trasformato  in una fuga generale dei garibaldeschi da  Capua a Gradillo, da Triflisco a Roccaromana. Essi inventano  alla fine la “vittoria” della riconquista di Caiazzo per dare un senso positivo alla giornata. Invece meglio andava interpretato il lesto miracolo come segno premonitore della riscossa dei Napoletani, foriera di qualunque  vittoria anche per l’apparente benedizione celeste!

Cattabene ben riconoscendo i luoghi che lo avevano poco prima visto scappare ignominiosamente, si premunisce ottenendo consistenti rinforzi con  un battaglione da Maddaloni. Il gen.Colonna intanto rampogna severamente La Rosa accusandolo di tradimento o per lo meno di grave incapacità, per aver abbandonato Caiazzo al nemico ed aver costretto i suoi a riprendere ad ogni costo le posizioni assurdamente lasciate. Dimostrandosi più inetto che venduto, La Rosa guida personalmente l’attacco a Caiazzo cadendo ai primi scontri.  Prosegue l’assalto il ten.col.La Rocca che fa risalire la china al nemico sino a farlo barricare nel centro abitato sulla vetta della collina. I fedeli caiatini, gonfi di amor patrio, con mezzi rudimentali collaborano all’assalto coraggiosamente. Al seguito del primo contingente di attacco vengono altre truppe frementi e baldanzose con lo stesso mar.Ritucci e i fratelli del Re, conti di Trani e di Caserta. Per i garibaldeschi non v’è più scampo. All’irruenza dell’avanzare dei Regi, i rossi sono costretti a retrocedere e cercare riparo nelle case, ma alle spalle vi sono i caiatini che li sterminano senza pietà o almeno ostacolano in ogni modo le loro manovre favorendo il contatto letale coll’Esercito. Man mano i rossi scendono retrocedendo verso il Volturno, inseguiti dai soldati borbonici e dalla popolazione eccitata  ed inarrestabile per l’odio verso lo straniero. Quando gli ultimi garibaldeschi cercano la salvezza nel fiume, le acque si arrossano perchè  i popolani li raggiungono e li massacrano! Liberatisi dei “liberatori” i caiatini, ormai incontrollabili anche dai Regi, assaltano le case dei faziosi, tra cui l’esimio Manetta, saccheggiandole e devastandole. Ritucci fa intervenire i mercenari per riportare la calma, vista la tiepidezza dei militi napoletani nel fermare il popolo scatenato; ma aggiunge altri protagonisti al saccheggio! Quel  giorno la disgraziata Caiazzo,  depredata precedentemente dai rossi vendicatisi dei legittimisti, subisce un’altra razzia; ma già si prepara  l’ulteriore vendetta che, al momento del trionfo della rivoluzione, porterà ad un altro sacco in senso inverso!…..

Brano tratto da IL SACCHEGGIO DEL SUD di V. Gulì che si può richiedere scrivendo a questa redazione.