Nel 1994 cadeva il primo centenario della dipartita di S.M. Francesco II di Borbone e i nuovi borbonici partenopei contribuirono ad una grande e inedita mostra documentaria sull’ultimo sovrano delle Due Sicilie. Pubblichiamo la guida esplicativa certi che molti troveranno immagini e notizie per ricaricare la loro memoria storica.

Francesco e Maria Sofia nell’esilio di Roma 1862                 [foto di copertina]
Descrizione della mostra con splendido stemma borbonico del Settecento e la firma di un amico troppo presto scomparso…

 

Carte personali del duca di Calabria. Da notare l’agendina marrone in basso con scritta ‘Pietrarsa’

 

Diari dall’esilio di Francesco II

L’introduzione del Grande Archivio di Napoli

Le sezioni della mostra documentaria con inedite lettere del principino Francesco

Riportiamo il contenuto della lettera in primo piano, scritta a 7 anni dal duca di Calabria. Ci sono una forma e una sostanza di elevatissimo livello che mostrano un ragazzo d’oro che ogni padre vorrebbe avere come figlio, allora come oggi…

Mio caro Papà,
Desidero le Vostre nuove e me le aspetto felici. seconde le premure del mio cuore. Io me la passo perfettamente bene: procuro di applicarmi per darvi piacere e meritare sempre più il Vostro affetto: mi diverto pure con i giocherelli che mi avete regalati, con passeggiare nei giardini e con andare a cavallo.
Vi prego di continuare a volermi bene. Vi domando la benedizione e Vi bacio le mani rispettosamente.

Portici 11 ottobre 1843

Vostro Ubbidientissimo figlio
Francesco

Segue le sezioni della mostra documentaria con un’inedita foto del re trentenne

Segue e chiude le sezioni della mostra documentaria con foto dei sigilli reali

Il contributo del Museo Filangieri alla mostra

da sx sopra: M.Annunziata Isabella, Luigi, Ferdinando II, Francesco, Alfonso, M.Immacolata Clementina, Gaetano; a centro da sx M.Pia, Pasquale, M. Immacolata Luisa in braccio a Maria Teresa e in braccio alla balia il neo nato Gennaro

Segue contributo del Museo Filangieri alla mostra

Matrimonio di Francesco e Maria Sofia

Conclusione del direttore del museo Filangieri  e foto di tre principi Borbone

Il proclama di Gaeta pubblicato dalla Stamperia Reale

Immagine sulla copertina del testo pubblicato per la mostra del 1994

S.M. Francesco II di Borbone

Immagine sulla quarta di copertina

S.M Maria Sofia

Foto di S.M. Ferdinando II (fine anni 50)

Foto di S.M. Maria Teresa (fine anni 50)

Foto di S.A.R. Alfonso di Borbone, terzogenito di Re Ferdinando II, che divenne erede al trono alla morte del fratello Francesco che non generò figli maschi, e i cui discendenti rappresentano la continuità della dinastia.

Letterine varie dei fratellastri di seconde nozze al duca di Calabria. Da notare quelle leggibili del piccolo Gaetano di Borbone (conte di Girgenti) che provano il soprannome di Francesco “Lasa”, vezzeggiativo datogli da re Ferdianndo per la sua golosità per le lasagne, ed anche smentiscono quello famoso (inventato dalla propaganda italiana) di “Franceschiello” perché lo chiama amorevolmente “Franceschino”.

Un giovanissimo Francesco, alle destra di re Ferdinando, porta solidarietà ai terremotati di Melfi nel 1851. Per gli sfollati sarà eretta la nuova città di Battipaglia.

 

Foto di Francesco e Maria Sofia freschi sposi

 

 

Copertina di una sorta di “partecipazione” alle nozze reali con i titoli che si intravedono. Per lo sposo S.A.R. Don Francesco Maria Leopoldo, principe ereditario del Regno delle Due Sicilie; per la sposa Donna Maria Sofia Amalia, duchessa in Baviera. Da notare sopra le bandiere con i colori borbonici rosso e bianco e, ai lati,  gli stemmi reali a sinistra Borbone Due Sicilie e a destra  Wittelsbach. 

L’infausta bandiera imposta dopo l’esiziale decisione di ripristinare la costituzione del ’48 il 25 giugno 1860 quando fu dato il velato segnale della resa generale per tanti ufficiali regi…

Una preziosa e rara raccolta di soldatini borbonici in alta uniforme (anni 55-60)

 

Gavette in maiolica per la truppa borbonica

La famiglia reale in esilio a Roma nel Palazzo Farnese

 

Rara fotografia di Francesco II ad Arco quindici anni dopo la sua uscita da Napoli

Relazione al Re di un certo De Belley, ingegnere francese al suo servizio a Roma,  sulla resistenza dei duosiciliani nel 1862. Da rilevare che i capoluoghi di provincia erano chiamati Capitali. Da divulgare al massimo l’appellativo dato ai nostri antenati in armi Partisans, parlando degli uomini di Chiavone. In altre parole partigiani, ben lungi dalla taccia di briganti, gergo dei conquistatori. Niente a che fare con la guerra civile (di recente memeoria…). Riportiamo l’esatta definizione del termine partigiano dal dizionario Treccani:  Chi fa parte di formazioni irregolari armate che agiscono sul territorio invaso dal nemico esercitando azioni di disturbo o di guerriglia. Chi è invaso dal nemico non commette alcun crimine nella difesa della Patria con ogni mezzo a disposizione .

Lettera-testamento di Francesco al fratello Alfonso. L’incipit è soave: Re in diritto tu sei dal momento della mia morte. Un modo elegante per riconoscere l’esilio che è soltanto uno stato di attesa…

Ad Arco, interra austriaca, il 27 dicembre 1894 muore l’ultimo re di Napoli qui fotografato con le insegne spettanti. Solo alle esequie tutti sapranno la sua vera identità all’arrivo dei reali delle migliori famiglie europee.

Ricordiamo le sue parole profetiche che ci esaltano, confortano e irrobustiscono:

Traditi ugualmente, ugualmente spogliati, risorgeremo allo stesso
tempo dalle nostre sventure; ché mai ha durato lungamente l’opera
della iniquità, né sono eterne le usurpazioni.
[dal Proclama del Re ai popoli delle Due Sicilie scritto il giorno 8 dicembre 1860 a Gaeta]

 

 

A conclusione di questa mostra documentaria un solo grido:

Viva ‘O Rre Nuosto!