13-6-15Oggi 13 giugno cade il 216˚ anniversario della grande vittoria dei Sanfedisti sulla rivoluzione contro Napoli. Gruppi e singoli che amano la nostra capitale e la nostra storia si ritroveranno alle 10 presso la chiesa di S. Agostino alla Zecca, nell’omonima via, traversa del Rettifilo andando verso i 4 Palazzi. Lì si riuniva il Sedile del Popolo di Napoli e da lì bisogna ripartire per confrontarci in questo periodo di profonda crisi economico-sociale. La mattinata si concluderà presso la stele al card. Ruffo, in via Marina, per deporre una corona di fiori per i lazzari e i sanfedisti morti in difesa della Patria. 
Senza spettacoli, senza pranzi e senza pagare nulla i veri Napolitani sono chiamati a radunarsi solo per amore della loro Terra adesso, come allora, minacciata di distruzione dalle mire straniere che non tollerano un popolo ancora indomito dopo 154 anni di feroce colonizzazione. 

Una giornata indimenticabile

Quest’anno il 13 giugno, che i duosiciliani ricorderanno per sempre come vittoria sulla Rivoluzione, ha assunto i toni particolari per la ricostituzione del Sedile del Popolo che ha rivendicato il suo diritto/dovere di salvare Napoli. Gente nuova, gente scelta e gente determinata hanno dato vita ad una commemorazione toccante e precisa degli avvenimenti del 1799 che ancora riverberano la loro conseguenza al giorno d’oggi. L’impegno è preso contro i nemici di sempre e contro i falsi amici che hanno ben altri intendimenti…

Video del lectio historiae del prof. Gulì:

n.1

 

n.2

 

 

Alcune note sulle foto:

-il degrado vergognoso della stupenda Chiesa di S. Agostino alla Zecca, del 1780, chiusa dal sisma del 1980 e con erbacce e usurate transenne che quasi la amputano dalla città che la circonda

– lo scempio urbanistico, comune a tanti edifici sacri a cominciare dal Duomo, permesso dai mangiapreti sabaudi, che hanno stretto d’assedio la chiesa con palazzoni incombenti e intimidatori

– l’affronto duplice alla stele su v. Marina (che rammenta la grande vittoria dei Sanfedisti) rozzamente impalcata per una manutenzione mai programmata e divenuta posto di ritrovo e ristoro per quelli che devono sostituire la nostra generazione identitaria per il perfidio piano comunitario verso i migranti