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152 anni fa, il 14 agosto 1861, l’esercito dei Savoia (formato da soldati di tutto il centro-nord italiano) compiva forse il più efferato crimine contro i nostri fieri antenati in lotta per cacciare l’invasore. La ricerca storica senza pregiudizi sta finalmente facendo luce completamente su quell’orrore perpetrato sotto lo sventolio del tricolore. Due gli elementi nuovi e determinanti per inchiodare gli ottusi e interessati difensori della malaunità. Il primo riguarda i 45 militi trucidati sulla strada per Casalduni (che avrebbero “giustificato” la rappresaglia)  che sempre meglio stanno assumendo il loro vero volto assai lontano rispetto a quello raccontato dai soloni risorgimentalisti di poveri giovani di leva caduti in un’imboscata. Il secondo  attiene al numero delle vittime che dalle poche decine sbandierate sulle lapidi si avvicina terribilmente al numero di abitanti di quella notte infernale.

Il ricordo della strage è struggente e vivo nei cuori di coloro che sanno ma la vera storia di quel tragico mercoledì sta finalmente per essere scritta. Ormai l’attuale Sud necessita solo di qualche goccia per traboccare. La storia vera delle sue pagine più scottanti porta acqua a sufficienza…[V.G.]