Dopo le ripetute figure barbine degli invasati dalle fole risorgimentali nei riguardi di Pisacane, l’istituzione, in cui si annida più accanitamente la mendace custodia, per controbattere commette un altro passo falso. In una delle retoriche e impopolari celebrazioni la prossima settimana ci saranno anche allievi della Nunziatella “per onorare l’eroe caduto a Sanza”.

E’ come se si invitassero i cadetti a recepire nei loro principi la possibilità di tradire il giuramento di fedeltà allo stato che li alleva in caso di sua manifesta indegnità. In altre parole, se Pisacane fece bene a sparare contro i suoi commilitoni perché appartenenti a uno stato inviso a lui e qualche potenza straniera, allora anche oggi i frequentatori della Nunziatella potrebbero diventare “eroi” scagliandosi contro l’Italia per una “seria” causa.

Qui si stravolgono oneri ed onore militari, in nome di un’assurda ma consolidata ragione: per la massorivoluzione   tutto è ammesso, anche tradire il Re a cui si è giurata fedeltà; mentre tutto è intollerabile quando sono in ballo gli interessi del potere dominante, persino per provvedimenti contro i sacrosanti diritti del popolo.

Per dei futuri ufficiali comunque la manifestazione sarà un infame e destabilizzante esempio.

La storia di questi giorni dovrebbe far meditare anche gli indecisi…

Vincenzo Gulì