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Il momento NO del Napoli calcio va inquadrato nei termini esatti per poterlo realmente superare. Ai disastrosi risultati della stagione abbiamo già dato il nostro parere, adesso vogliamo mettere in evidenza le sortite recenti ed ufficiali della società. Cominciò con il comunicato contro gli arbitri dopo la figuraccia con l’Atalanta ed è proseguito ieri sera, dopo l’incredibile eliminazione in Coppa Italia, con la “sparata” di ADL contro i giocatori mandati tutti in “ritiro punitivo”. Come si può notare, prima contro il Palazzo e poi contro la rosa,  si salva per ora l’allenatore. Quando altri inevitabili e probabili insuccessi pioveranno sul bagnato di quest’anno disgraziato vedrete che la proprietà se la prenderà apertamente con Benìtez, ormai con le valige già fatte. Rimarrà così intoccabile l’operato del presidente. Più volte abbiamo ribadito che, come si dice nella nostra vera lingua “‘o pesce fete d’ ‘a capa“. Il tirannico boss romano-americano (persistendo nel suo accento romanesco più che mai sgradito in questa settimana) ha riaffermato che il Napoli è solo cosa sua parlando degli investimenti e poi si è contraddetto ipocritamente accennando al rispetto che meritano i tifosi. Ciò probabilmente per la contestazione appena cominciata all’uscita della squadra (documentata dalla foto e dal link in alto) che già lo ha indotto a consigli apparentemente miti per rabbonire la piazza esasperata. Per l’anno prossimo, questo portatore di interessi distanti anni luce da Napoli (visti i veri proprietari addirittura in comune con Lazio e Roma…), cambierà parecchi calciatori (intascando le debite plusvalenze da destinare al cinema) e l’allenatore offrendo un’immagine secondo lui più forte per il futuro. I veri tifosi azzurri (ma quando la buttiamo quella maglia commerciale blu sporco?) non ci cascheranno perché le responsabilità sono parallele ai poteri di scelta e dipendono quindi massimamente dalla società. Se ieri sera fuori il tunnel del San Paolo ci fossero stati 20 mila sostenitori forse le cose potrebbero realmente cambiare. Riflettiamoci ed agiamo. Il Napoli siamo NOI TIFOSI perché esso non è solo una squadra di calcio ma rappresenta un’atavica grandezza che, come un vulcano in quiescenza perché otturato, vuole sprigionarsi di nuovo partendo proprio dai trionfi sportivi che tutti agogniamo visceralmente.

V.G.