Parlamento delle Due Sicilie

Parlamento del Sud ®

 

Risoluzione 1/2020

Adottata dalle Sovrintendenze durante la riunione telematica in data 24 marzo 2020.

 

La Sovrintendenza Generale,

Riaffermando le delibere delle assise parlamentari IV di Napoli(27/10/12) e VI di Bari (27/4/13), VIII Torre del Greco(26/10/14), XIV Napoli(3/11/19) i verbali delle periodiche riunioni di sovrintendenti e le dichiarazioni presidenziali pertinenti;

Riaffermando i principi e le finalità dello Statuto del legittimo Parlamento delle Due Sicilie;

 

Riaffermando il massimo rispetto per i meridionali che, ancora ignari della verità storica, ripongono tutte le loro speranze nelle istituzioni italiane;

 

Riaffermando che da nessun altra parte del cosiddetto mondo identitario a sud Italia emerge un’integrale difesa della popolazione meridionale;

 

Considerando che una pandemia attualmente sta attanagliando i territori duosiciliani con gravi effetti sulla salute pubblica e sul futuro economico, già disastrato, di queste zone;

 

Considerando che le istituzioni nazionali italiane, comunitarie europee e internazionali come l’OMS, sono largamente responsabili per pensieri, parole, opere od omissioni che hanno determinato la situazione prima citata;

 

Ricordando che questo Parlamento delle Due Sicilie riafferma l’illegalità dello stato italiano mai regolarizzata da 159 anni e la conseguente legittimità delle Due Sicilie;

Ribadendo che la colonia napolitana e siciliana dell’Italia sta subendo le devastazioni pandemiche con tutti i suoi abitanti confinati nelle proprie case e angariati continuamente dai mass media atti a spargere il massimo panico in un momento storico in cui erano quasi allo stremo delle forze socio-economiche per il malgoverno che perdura dal 1861;

Prendendo atto che chi ha la ventura di condividere le precedenti analisi è obbligato a divulgare la gravità della situazione, che potrebbe inferire il colpo finale per la distruzione completa delle Due Sicilie, e a tentare ogni via possibile di scampo;

  1. Condanna inequivocabilmente e in maniera assoluta le istituzioni italiane centrali e periferiche per le loro colpe nell’attuale crisi che ci opprime.
  2. Condanna inequivocabilmente e in maniera assoluta coloro che dal meridione italiano appoggiano in qualsiasi maniera tali istituzioni nei loro provvedimenti nocivi per il Sud.
  3. Condanna inequivocabilmente e in maniera assoluta quanti si sorprendono, dimostrando di credere nell’eccezionalità, del “duopesismo” dell’Italia che oggi assiste il sud con minori risorse quando ieri lo ha costantemente depauperato nelle sue strutture, segnatamente nella sanità.
  4. Riafferma la possibilità di collaborare con le altre forze identitarie, pur salvaguardando la propria individualità, su singole iniziative che possano alleviare le pene terribili in cui siamo immersi.
  5. Esprime l’obiettivo di ricavare dalla terribile situazione attuale tutte le opportunità per risvegliare la coscienza degli odierni meridionali per la improrogabile salvezza di quanto resta delle Due Sicilie.
  6. Invita dirigenti, aderenti e simpatizzanti del P2S a farsi parte operante per diffondere la verità sui responsabili della pandemia, comunicando le fonti di quelle ormai inoppugnabili e andando decisamente contro corrente nei confronti dei mass media verosimilmente in mano alle oligarchie finanziarie sovranazionali.
  7. Invita le popolazioni meridionali a difendersi con ogni mezzo dalla pandemia in base al buon senso, ad evitare il suo diffondersi nelle nostre zone, a sforzarsi di cogliere nel coacervo di false informazioni quelle attendibili, a tener memoria delle responsabilità governative che ci hanno condotto in questa situazione.
  8. Dichiara che dall’esperienza di questa tragedia sanitaria il P2S trarrà costantemente nuovi spunti, riflessioni e azioni per il riscatto delle Due Sicilie.
  9. Sollecita tutti coloro che amano l’attuale Mezzogiorno d’Italia, secondo i sacri e legittimi confini delle Due Sicilie, a collaborare a realizzare quanto sopra.
  10. Decide di continuare a seguire attentamente la questione.