Quest’analisi si riferisce a tutte le località del Sud spogliate dall’emigrazione verso quelle del Nord da cento anni a questa parte. Per comodità citiamo due città esempi di quanto andremo discutendo.

Candela (comune del circ. di Ascoli, distretto di Bovino, provincia di Capitanata) aveva nel Regno delle Due Sicilie circa 4000 abitanti; oggi ne ha circa 2500 ed il sindaco sta cercando espedienti per ripopolare la città, chiamata un tempo ‘la piccola Napoli’ per la sua vita felice, colorata ed alacre.

Domodossola (in Piemonte) era 150 anni fa un centro sconosciuto e misero; oggi è famosissima per la compitazione imposta dai mass media (D come Domodossola) ma anche piena di attività e di vecchi immigrati, come dimostrano i diffusi cognomi meridionali da Esposito a Caruso, da Russo a Mancuso.

L’emigrazione forzata, cioè quella obbligata  a Sud ov’era totalmente sconosciuta, arreca danni terribili nei luoghi di origine. Dal punto di vista della ricchezza c’è un evidente depauperamento .

E nelle sedi di destinazione?

Negozi in serie, occupazione legale, strade affollate, shopping diversificato portano prosperità ad un intero territorio. Se si inserisce un immigrato che viene a lavorare per 1500 € mensili la sua paga andrà approssimativamente per oltre 1/3 per alloggio e bollette relative, per la metà per vitto e servizi essenziali e, per il resto,  per spese eccezionali compresi i viaggi saltuari per rivedere il proprio paese natale. In pratica i 1500 € rimangono tutti nel luogo di residenza e lavoro incrementando la produzione, il commercio, la fiscalità e i servizi locali. Quindi più negozi in serie, più occupazione legale, più strade affollate, più shopping diversificato e più prosperità. Spirale assai virtuosa per questo centro di immigrazione. Se pensiamo poi alle condizioni di partenza di questi paesi, come Domodossola, l’avverbio più va sostituito con la locuzione “finalmente per la prima volta”.

Di converso, nel paese di origine bisogna purtroppo adoperare l’avverbio meno. Meno negozi in serie, meno occupazione legale, meno strade affollate, meno shopping diversificato e meno prosperità. Quindi crisi generale montante, spopolamento e appelli disperati come quelli del sindaco di Candela.

Tutto ciò fortissimamente aggravato dal fatto assodato che a Sud solo il 6% della spesa quotidiana rimane sul posto, dato il Compranord che da 157 ci massacra.

Ecco perché bisognerebbe accantonare per sempre ogni ipotesi di salvaguardare il proprio orticello come fanno tutti quelli rassegnati a mandare i propri figli verso la Stella Polare. Un potente Comprasud e una ferma volontà dei giovani di pretendere occupazione dove sono nati rappresentano l’unica immediata via di salvezza per la sopravvivenza degli ex duosiciliani. Tutto ciò che devia rema nella direzione letale di farli del tutto estinguere e sostituire dai nuovi arrivati da lontano,  giusto con questo intendimento dalle nostre parti. Questa è la spirale diabolica dell’immigrato: i nostri altrove per confondersi e perdere l’identità, gli altri al loro posto per separare definitivamente Terra e Uomo, cioè una categoria malleabile a piacimento dal NWO.

 

Vincenzo Gulì