sette-e-mezzoRiprendiamo da

http://www.inuovivespri.it/2016/09/15/150-anni-fa-la-rivolta-del-sette-e-mezzo-di-palermo-perche-oggi-e-importante-ricordarla/

per ricordare il 15 settembre 1866 quando Palermo si scatenò contro l’usurpatore sabaudo. Il commento è emblematico perché dimostra quel che veramente ispirò la rivolta repressa nel sangue dai barbari tosco-padani: il movimento socialista tirocinante cercò di farla sua (come tentava Bakunin nei paesi ultrafaro) con ‘W la repubblica’; il popolo naturalmente invocò la Santuzza per la sua salvezza con ‘W S. Rosalia’;  ma quel ‘W Francesco II’ fa pensare. Mentre la prima invocazione è interessata, per lo più falsa perché dolosamente estesa all’insurrezione generale quando i socialisti erano i soliti quattro gatti com’erano stati i carbonari e i liberali; la seconda cozza contro la politica mediatica di presentare i paesi citrafaro come antiborbonici, separatisti e incompatibili con Napoli. Aver quindi riportato (fedelmente) il grido di battaglia per il proprio legittimo e amato Re Francesco II di Borbone, vuol dire non poter sopprimere verità incontestabili pur se amarissime per l’abile divide et impera che vuole scavare un solco abissale tra le due parti delle Sicilie. Ma, come notato, la spaccatura è sempre meno evidente e l’idea dell’unione attorno allo Stretto procede inarrestabile. Una vecchia via ma del tutto nuova per i colonizzati duosiciliani.

[V.G.]