logoComunicato stampa del 30-4-2016

1˚ maggio 2016: festa del lavoratori nel segno dei Martiri di  Pietrarsa

 

Per il quinto anno consecutivo si ricorderanno a Pietrarsa il 1˚ maggio i caduti napoletani per il lavoro negato. I Neo Borbonici Attivisti e il legittimo Parlamento del Sud, aderenti al Comitato Martiri di Pietrarsa nato per il 150˚ dell’eccidio,  saranno naturalmente presenti nell’ambito della riscoperta delle nostre radici quali discendenti dei popoli delle Due Sicilie.

Scaletta dell’evento: h.10 raduno a Pietrarsa con consegna agli aderenti di un buono sconto sul biglietto d’ingresso a cura dello scrivente. Ore 10.36 arrivo da Napoli Centrale di un treno d’epoca che porterà una gradita sorpresa ai partecipanti. Ore 11.30 commemorazione del fatto storico con deposizione di fiori alla lapide che ricorda i Martiri di Pietrarsa.

L’auspicio che il 1˚ maggio  nel segno dei Martiri di  Pietrarsa diventi giustamente un esempio per tutti, dall’Italia al mondo intero perché il primato, triste ma fiero, per i primi lavoratori trucidati per il lavoro è, e deve essere riconosciuto, quello del 1863 per i nostri antenati di Pietrarsa. Un importante segnale è venuto recentemente dal Comune di San Giorgio a Cremano, limitrofo allo stabilimento,  che ha intitolato una strada ai Martiri di Pietrarsa.

E’ proficuo ricordare l’enorme danno procurato dai conquistatori del 1861 alla memoria storica di quelli che sono diventati gli abitanti dell’Italia Meridionale. In questa ottica è stata imposta a fine Ottocento la celebrazione  del 1˚ maggio facendo riferimento a tragici  tumulti operai accaduti a Chicago nel 1886. Si ritenne allora quei poveretti come le prime vittime per il lavoro nel mondo moderno. Tutti si accodarono, anche in Italia dove si festeggiò per la prima volta, in grandi difficoltà di regime, nel 1890. Ebbene, ben 24 anni prima l’industria moderna aveva già assistito ai martiri per il lavoro per i gravissimi avvenimenti del 6 agosto 1863 a Pietrarsa, antica fabbrica borbonica, vanto dell’intera penisola italica. Ma si sa che ogni primato, ogni positività, ogni accenno orgoglioso che sfiora il cancellato Regno delle Due Sicilie diventa una sorta di tabù insormontabile. Tutto viene automaticamente occultato o travisato per preservare intatto il comodo quadro di un Sud martoriato per i problemi atavici ereditati dal mal governo dei Borbone.

Vincenzo Gulì

 

 

Link evento: https://www.facebook.com/events/1703379746569159/

In preparazione dell’evento qualche giorno prima un incontro ravvicinato, fortuito e immenso, con il grande fondatore Ferdinando II grazie ai lavori di restaurazione della sua colossale statua nell’opificio.

 

Discorsi commemorativi