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La coraggiosa risposta apparsa su Il Mattino odierno alle farneticazioni di Galasso biasima l’obsoleto establishment pro-risorgimento e riscuote pertanto tutta la nostra approvazione. Quello che invece ci lascia inquieti è la scarsa conoscenza dell’universo neo borbonico e della revisione (non revisionismo) di storia in atto da oltre trent’anni. La preoccupazione nasce dalla moda che si sta non certo casualmente instaurando di rivalutare il nostro passato solo in parte e nella parte meno efficace. Non essendo più possibile il negazionismo sulla grandezza delle Due Sicilie si ammettono gli errori di 150 anni di colonizzazione storiografica ma si criticano nel contempo fantasie di scrittori di basso livello e deliri del mondo neoborbonico che avrebbe definito paradiso l’era borbonica. Ci sono storici e storici, come neoborbonici e neoborbonici. Ignorarlo non giustifica la sentenza. Riscoprire le proprie radici è indubbiamente fondamentale per il nostro riscatto, ma continuare a mistificare il fittone e ad esaltare radici avventizie provoca danni peggiori di prima. Il Regno dei Borbone non era certamente il paradiso in terra ma era quello che meglio ad esso si avvicinava, specialmente nei confronti di altri stati. Più che approfondire i famosi primati bisognerebbe capire perché sono nati proprio da noi, a cominciare dal fatto che qui c’era l’unica nazione europea da cui non si emigrava . Altrimenti la razza galassiana non sarà mai debellata definitivamente e tutto rimarrà a mero livello dialettico quando la nostra Terra sta sprofondando in un baratro terminale.
[V.G.]

Fonte:

http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/l_amp_rsquo_inferno_di_un_popolo_senza_radici/notizie/1484412.shtml