Senza nome-True Color-16

 

Lettere inviata a Il Mattino il 14-6-13

Il Mattino di oggi 14 giugno dedica un ampio spazio a pag.19 a un articolo di Mario Avagliano intitolato “Quei massacri ordinati dai Borbone”. Lo spunto è dato dalla recente pubblicazione di Antonella Orefice volta a continuare a denigrare i Borbone, preoccupata dal “revisionismo storico sul risorgimento” mediante “documenti, quelli veri, quelli scomodi”. Già è un passo avanti prendere a base del libro un manoscritto dell’epoca giacché la sua maestra  Maria Antonietta Macciocchi aveva basato alcuni suoi “scoop letterari” su visioni oniriche, esilaranti per chi rispetta il rigore storiografico. In ogni modo non è tollerabile che nel terzo millennio si ripetano opinioni trite e ritrite su quel periodo, ormai spazzate via dalla revisione storica dell’ultimo quarto del Novecento. Chi scrive appartiene al Centro Studi Duosiciliani dell’ass.cult. Neo Borbonici Attivisti, autore di diversi libri sull’ultima dinastia di Napoli Capitale. In particolare, la sua ultima pubblicazione verte proprio sul 1799 e scaturisce dal ritrovamento in archivio di manoscritti dell’epoca pur essi veri ma scomodissimi per chi è subornato dall’interpretazione ideologica decretata da Benedetto Croce.

Per par condicio un giornale serio consentirebbe un’altra pagina basata su altri fatti nella fondamentale tematica;  per lasciare poi libero il lettore di optare per la verità che più gli aggrada. Si potrebbe narrare veramente di massacri come i diecimila caduti avanti a Championnet alla conquista di Napoli o come i 60 mila trucidati durante la repubblica partenopea, per ammissione del generale francese Thiébault; ma quale massacro, invece, per pochi traditori della patria fucilati dalle truppe di liberazione sanfediste a cui erano alleati i turchi che mandarono gli albanesi con il comandante Pronio in Molise!

Forse hanno dato inquietudine le tante bandiere borboniche che ritornano un po’ ovunque a sventolare (pare che addirittura la squadra del Napoli voglia adottarne il simbolo) o i tantissimi che hanno ricordato proprio ieri la grande vittoria sanfedista nel giorno di S. Antonio 214 anni or sono. Non verrà sicuramente dagli inconsistenti luoghi comuni l’arginamento della vera e orgogliosa storia degli odierni meridionali, ormai prepotentemente tracimante.

Alleghiamo un’immagine che potrebbe fare da contraltare a quella speciosa pubblicata, rappresentante dei ghigliottinati dai giacobini francesi. E’ un disegno del grande Francisco Goya che ritrasse le atrocità estreme commesse dai francesi (portatori di libertà!) in Spagna dopo essere passati proprio da Napoli. E’ facile impressionare gli ingenui ma, per fortuna, il loro numero è in evidente e inarrestabile calo…

Prof. Vincenzo Gulì

Matt14-6-13

A pag. 14 del Il Mattino di venerdì 14 giugno 2013