bandiere al vento per il sud libero: 17 marzo 2013 CLII A.O.

Era dal tempo della cacciata dei Savoia nel 2003 che non si vedevano tanti gruppi, movimenti e autentici duosiciliani riuniti per difendere la loro Patria vinta ma non domata. Neo Borbonici Attivisti, Nazione Napolitana Indipendente, Briganti, Meridionalisti Democratici, Movim. Merid., Controcorrente, Insorgenza ed ancora altri da tante parti delle Due Sicilie (come i pugliesi di Italia Prima o i calabresi addirittura  con tanto di cappellaccio storico). Il tutto con il patrocinio del legittimo Parlamento delle Due Sicilie – Parlamento del Sud con i suoi massimi esponenti. Non ci mancava proprio nessuno di quelli che ha deciso fermamente di fare qualcosa di concreto per i popoli duosiciliani che patiscono la crisi più dura delle loro recente storia nello stato italiano. Non c’erano i pavidi, i nuovi pantofolai del computer, i nostalgici del regno che fu, relegati perciò per sempre al di fuori dei veri rappresentanti del popolo sovrano. In grande evidenza l’aspetto culturale con esposizione di vari cartelli evocativi delle malefatte italiane ai danni dell’attuale Sud dall’invasione ad oggi: 152 anni di colonizzazione spietata e devastante. E poi tante, tantissime bandiere borboniche al vento, riconosciute come unico collante per le forze vive dei meridionalisti senza imbarazzanti implicazioni di regime, tutte da definire. Parimenti da definire gli obiettivi  di questo potente movimento popolare che è nato ufficialmente proprio il giorno della mala unità italiana: l’unica certezza è che in un’Italia unita, federata, macroregionale o divisa, esso deve svegliare dal di dentro l’attuale Sud che soffre e lo aspetta. Moltissimi i passanti che hanno in un attimo incontrato persone e fatti capaci di sconvolgere le proprie convinzioni inveterate e bugiarde; molti quelli conosciutisi dopo mesi di collegamento virtuale on line; finalmente individuati quelli (assenti) che si sono autocondannati a vivere una realtà meramente virtuale sulla scia in esaurimento di nomi che spariranno a causa dell’abisso che li separa dalle esigenze popolari o sopravviveranno tra coloro (in chiaro calo numerico) che vogliono che le cose restino così, nella chimerica attesa di un dopodomani migliore: incerta la data, incerti i protagonisti… Dopo gli interventi di quelli che si sono offerti di arringare la vera e propria folla radunatasi (che ha superato le previsioni ottimistiche) , c’è stato il clou della giornata ripreso dalla TV di stato, costretta a intervenire per lo spessore della manifestazione. In corteo una colonna di nuovi duosiciliani hanno portato una corona di fiori, macchiata di rosso-sangue,  a ricordo delle innumerevoli vittime dei Savoia nella vicina piazza della Borsa in cui le ottuse istituzioni dell’antica capitale hanno posizionato il monumento al grande usurpatore, ladro, assassino, V. Emanuele II. Poi, felici ed entusiasti i manifestanti sono tornati ai luoghi d’origine con la certezza di aver gettato le basi per una sinergia crescente che produrrà frutti grandi e immediati per la Patria delle Due Sicilie con tante idee e progetti già in cantiere che assieme sarà possibile realizzare per costruirci un avvenire nuovo e duraturo.