Questa domenica 10 febbraio 2013 resterà nella storia del Sud perché nel convento di San Francesco e Sant’Antonio di Cava de’ Tirreni (SA) sono stati riuniti da fra Luigi Petrone gruppi meridionalisti che intendono fare qualcosa di immediato per uscire dalla crisi che attanaglia la nostra società al di sotto del Garigliano. La simpatia del francescano verso le radici borboniche di tutti noi è scoppiata alcuni mesi fa per una trionfale visita alla fedelissima città di Cava da parte del principe Carlo di Borbone. Ora però  è tempo di uscire allo scoperto senza ritegno e senza calcolo per procedere in una strada nuova, sebbene antica per chi conosce la storia. I Neo Borbonici Attivisti e il legittimo Parlamento delle Due Sicilie sono stati la stragrande maggioranza dei partecipanti e, tramite il loro presidente Vincenzo Gulì , hanno lanciato un messaggio chiaro e foriero di grossi risultati. Si sa che alla prima invasione del regno borbonico nel 1799 si realizzò una provvidenziale alleanza tra popolo e chiesa cattolica che portò rapidamente alla riconquista e alla sconfitta della rivoluzione giacobina. Cosa è rimasto dopo oltre due secoli di quell’evento prodigioso? L’amore per la Patria duosiciliana e il rispetto per il Cattolicesimo che nessuna rivoluzione liberal-marxista potrà mai estinguere, nonostante l’immenso dispiegamento di mezzi del satanico nemico. Certamente da allora il numero di coloro che portano questi sentimenti è notevolmente ridotto ma, probabilmente, la loro qualità è mediamente più elevata per l’ambiente in cui si  è cresciuti. I due fondamentali parametri di prima vanno tuttavia precisati. Il rispetto per il Cattolicesimo non può assolutamente essere una ghiotta occasione di espandersi in un campo in cui non si vive ordinariamente, altrimenti alla prima forte difficoltà si compromette ogni iniziativa. L’amore per la Patria va valutato in senso gerarchico nei confronti degli interessi personali in base al sincero vissuto di ognuno.

A Cava è stata lanciata una sfida titanica alle forze del Male che hanno guidato i massacratori della nazione duosiciliana proprio perché connotata in senso antitetico. Chi non ha capito questo o spera che di ripararsi dalla pioggia con un ombrello bucato non farà un grande tragitto. Ciò non per volontà di qualcun altro a seguito di impensabili complotti ma per una naturale decantazione man mano che il livello operativo si alzerà.  Chiunque si accorge di aver imboccato una via sbagliata per quanto programmato sul suo navigatore, più presto farà inversione di marcia e più presto arriverà alla sua meritata e soddisfacente meta.