Se a Calatafimi il tradimento di Landi aveva fermato il braccio della giustizia di Sforza dando via libera a Garibaldi verso la capitale vicereale di Palermo, quello che combina il comandante della piazza Lanza ha veramente del prodigioso nella sua infima bassezza. E pensare che Ferdinando Lanza era stato mandato apposta da Francesco II per fermare l’invasione! Evidentemente, come la storia proverà in seguito, l’anziano generale aveva ricevuto ordini precedenti ben più cogenti e di tutt’altro tenore! Lanza riuscì nell’impresa veramente difficile di isolare oltre ventimila soldati borbonici per non farli intervenire contro i garibaldesi, con  scontato esito vittorioso. Eppure c’erano ufficiali superiori come lo stesso Sforza, Beneventano del Bosco o lo svizzero Von Mechel assai poco proni  verso comandi assolutamente vergognosi. Gli scalpitanti Bosco e Von Mechel sono inviati fuori città per avvistare il nemico. Naturalmente riusciranno, facendo a pezzi la brigata Orsini e La Masa sacrificata dal cosiddetto eroe nizzardo per avere il tempo di entrare in città per il Ponte dell’Ammiraglio. Le migliaia di avventurieri sanno fare i gradassi contro poche decine di guardie regie alla porta verso Carini. Poi nessuno sparo più nelle strade deserte in cui i picciotti mafiosi scorrazzano aprendo il carcere per far scappare i propri simili che fanno folla, dando corpo alle colossali bugie degli storiografi di regime che parlano di popolo in piazza per l’abbattimento della tirannide. Varie vendette sono poi perpetrate nei confronti dei lealisti di ogni ceto con incendi, violenze e saccheggi che le menzogne dei libri scolastici traducono in spietato bombardamento borbonico dai forti sugli insorti per i pochi colpi dimostrativi mai tirati su di essi. La perversa maestria di Lanza raggiunge l’apice quando troppi ufficiali cominciano a disubbidire e a lasciare le caserme in cui sono assurdamente rinchiusi dati i rumori che annunciavano i rivoluzionari in città; ma, soprattutto, quando Von Mechel travolge i presidi delle camicie rosse e sta per attaccare il “sommo duce”. Lanza fa suonare incredibilmente il cessate il fuoco per chiedere un armistizio! Veramente portentoso!!! La disciplina frena i borbonici e le trattative con la partecipazione dei perfidi inglesi porteranno ineluttabilmente all’abbandono di quella che era stata la prima capitale del regno dal XIII secolo.

 

Il Sanfedista