E BASTA CON IL RE SPERGIURO!

Troppe persone, segnatamente qualche rampante avvocato, blaterano sul famoso Ferdinando II “spergiuro della costituzione” del 1848, plagiate dalle mendaci espressioni crociane. Lo statuto concesso dal Borbone era composto da 89 articoli firmati il 10 febbraio e poi debitamente giurati nella chiesa di S. Francesco di Paola. Essendo le mire dei rivoluzionari non meramente giuridiche bensì totalmente destabilizzatrici, a maggio i deputati eletti, ma non ancora insediati e quindi non nell’esercizio delle loro funzioni, si radunano abusivamente fuori della sede parlamentare al palazzo reale cioè nell’ex convento di Montoliveto. Lì lanciano un vero ultimatum al sovrano riproponendo un altro testo costituzionale con una clausola assurda da approvare e giurare come quello del 10 febbraio. Essa recitava: “Giuro di professare la religione cattolica apostolica romana, e di mantenere lo statuto con tutte le riforme e le modificazioni che verranno stabilite dalla rappresentanza nazionale”. Pertanto un impegno solenne su argomenti assolutamente sconosciuti che potevano prevedere teoricamente anche la deposizione del re!

Tornando ai legulei è come se si sottoscrivesse un patto completo con un cliente per un’importante causa e, dopo un po’ di tempo, costui si ripresentasse con un altro foglio pretendendo la firma del legale su quanto concordato in precedenza più tutte le riforme e le modificazioni che verranno da lui escogitate, magari anche di non pagare la parcella!

Se la fiducia tra le persone deve essere necessariamente inquadrata nelle dichiarazioni di responsabilità, cosa aggiungere quando di tratta di un’intera nazione?

Avrebbe quell’estemporaneo avventore di studi il diritto di chiamare l’avvocato spergiuro dopo il diniego ricevuto dalla sua folle pretesa?

Ebbene questo è ciò che accade da 160 anni al grande Ferdinando II senza che nessuno dotato di buon senso si opponga anche solo per amore della verità…

Vincenzo Gulì

 

Testo della Costituzione del 1848: http://www.dircost.unito.it/cs/docs/sicilie1848.htm