Riccardo

RICCARDO DI ACERRA SALVA NAPOLI DALL’IMPERATORE ENRICO VI

La grandezza di Napoli si è strutturata, in tutti i campi, con una velocità superiore a tutto il resto del territorio conosciuto alla fine come Due Sicilie. Questo episodio ne fornisce chiara e indelebile testimonianza.

Siamo nel 1191 quando muore Federico Barbarossa  e sale al trono del Sacro Romano Impero il figlio Enrico VI. Costui si fa incoronare dal Papa e decide poi di visitare il regno siciliano per adeguarlo alle sue direttive politiche. Superate le opposizioni filo normanne a Rocca d’Arce, marcia spedito e senza ulteriori ostacoli verso Napoli. Nell’estate di 828 anni fa la città partenopea risolve di resistere sotto la guida di Riccardo d’Aquino, conte di Acerra, che parteggia per il cognato Tancredi che da Palermo vuole il ripristino della dinastia normanna. Un terribile assedio di circa quattro mesi non è sufficiente all’imperatore per conquistare la città anche a causa dell’intervento di una forte flotta normanna con l’amm. brindisino Margarito, che disperde l’embargo eseguito da una flotta pisano-genovese. Enrico è costretto a lasciare le mura sebezie e ritirarsi cautamente a nord. Si recherà poi in Sicilia per raggiungere i suoi obiettivi politici con la massima determinazione e rigorosità (il che esalta l’eroica difesa di Riccardo). Lascerà poi il trono al figlio, il grande Federico II di Svevia.

            L’assedio di Enrico VI nel 1191